lunedì 11 maggio 2009

La galera

ahahaha la galera!
In Italia la galera è poco meno di una vacanza in albergo, soprattutto per chi non ha molto da perdere e ne accetta il rischio.
Prendete me, per esempio: non ho un lavoro fisso e non ho legami stabili. Cosa mi impedisce di fare qualche colpo? Chi mi impedisce di entrare il sabato sera, verso le 23, in una famosa pizzeria, sparare un colpo in aria e derubare il proprietario dell'intero incasso?
Tanto lui non mi può sparare perché sennò ci passa più guai di me (vedi articolo precedente), quindi sono tranquillo. Corro il rischio, certo, che ci sia una comitiva di poliziotti in borghese a cena, o che passi una pattuglia proprio in quel fottuto momento. E vabè, cosa mi fanno? Mi mettono dentro? Forse mi picchiano, ma poi? Poi sono fuori, gente! Sono fuori!
Vado in galera solo se ho problemi personali e per qualche mese non riesco a pagare le tasse, ecco dov'è che potrei davvero rischiare!
Prendiamo uno straniero, per esempio un rumeno (io lo chiamo rumeno, non romeno, perché da sempre li abbiamo chiamati così e non vedo perché si debba cambiare). In Romania il carcere e la polizia sono davvero duri e lì, se vai dentro, sai perfettamente che ti aspetta un carcere con la "C" maiuscola. Vien da sé che lì, probabilmente, ci pensano un paio di volte in più rispetto che in Italia a combinare cazzate. Immaginiamo questo rumeno che magari ha avuto una vita dura, magari ha fatto guerricciole qua e là, avrà anche subìto il carcere rumeno e via dicendo. A un certo punto riceve una telefonata da un amico in Italia che gli dice "Vieni qui che è un paradiso! Andiamo a rubare i giorni pari e ci ubriachiamo con le donne che stupriamo i giorni dispari, tanto non ci fanno niente!"
Cosa credete che faccia il nostro amico rumeno? Esatto: prende e parte. Arriva in Italia e può fare esattamente quello che gli aveva promesso il suo amico.
Ammesso che per qualche strano miracolo questi due bastardi riescano a metterli in carcere... ahahaha... ma vi rendete conto che per quello che sono abituati a fare e subire in Romania, nelle nostre carceri è come se si trovassero in un centro benessere? E' quanto meno ovvio che chiunque nelle loro condizioni accetti senza troppi dubbi di correre il rischio, no?
Non è per parlare male dei rumeni eh? Per carità, presi singolarmente sono anche brave persone. Purtroppo però hanno un loro background evolutivo che non può integrarsi con il nostro. Sono mentalità e stili di vita diversi, incompatibili.
Qual è la morale? uhm... ah sì: la galera deve essere dura! Dura e sicura!
Anzi: tutti i carcerati devono pagarsela la galera, non stare dentro a oziare e rimuginare per mesi su come vendicarsi o su come fregare chissacchì. Il carcerato deve produrre, deve lavorare, sia per pagarsi la detenzione, sia per mettere in pratica veramente lo scopo primario del carcere, ovvero la riabilitazione.
Un carcerato che passa mesi o anni a pensare e a incazzarsi silenziosamente, quando esce è una mina vagante innescata e moto pericolosa. Invece se gli diamo modo di lavorare, di costruirsi una base su cui ricominciare e, soprattutto, gli diamo modo di non diventare più bestia di quello che era già, allora sì che il carcere avrà un senso. Anche per le tasche del cittadino onesto che paga le tasse, e che paga il loro soggiorno nel centro benessere carcerario. Mi vien quasi voglia di farci un salto...

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