lunedì 11 maggio 2009

Difesa della proprietà

Perché i ladri possono permettersi di entrare in casa mia e farla franca sia che io non me ne accorga, sia che io li scopra e li massacri di botte?
Perché non sono libero di difendere la mia casa con i sistemi che ritengo più opportuni?
Il malvivente ha scelto di venire da me, ne ha accettato i rischi e le eventuali conseguenze. Eppure, se io lo becco in salotto che mi svaligia, devo stare pure attento a come gli parlo, perché se gli girano le palle mi denuncia pure per calunnia.
Avrò il diritto di spaccargli il culo a quel testa di cazzo o no?
E invece no, io non posso toccarlo. Posso solo lasciarlo fare e, al limite, andare in cucina e preparargli un caffè, sperando di non infastidirlo troppo se gli chiedo se lo preferisce normale o decaffeinato.
Se gli sparo ci passo i guai. Eccesso di legittima difesa, omicidio... guai infiniti
Se lui, invece, mi spacca le ossa e mi violenta una figlia, ammesso che riesca a finire in galera, se è uno straniero sarà certamente una sorta di vacanza qui rispetto al tipo di carcere che meriterebbe o che subirebbe nel suo Paese.
Sarebbe ora di permettere a ciascuno di noi di difendersi come meglio crede, come Natura comanda. Morte tua, vita mia. Se hai fame mi bussi alla porta e mi chiedi un piatto di pasta. Se ce l'ho, te l'offrirò volentieri. Se scegli di entrare in casa mia senza permesso, io devo poter essere libero di disporre della tua vita, perché non è più tua, perché hai scelto di giocartela nel momento esatto in cui l'hai pensato. Che vinca il migliore!

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